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Dall'incontro tra la storia del cinema e l'estetica cinematografica nasce questo libro, frutto di un accurato lavoro di ricerca che spazia dagli albori del cinematografo agli ultimi prodotti della cinematografia contemporanea. Un "viaggio", come ama definirlo l'autrice stessa, "che muove dal buio di una sala", attraversando quelle terre di confine in cui la ripetizione sembra dominare e a volte minacciare i prodotti della creatività. Se originalità e creatività distinguono l'opera d'arte allora bisogna chiedersi: il costante e sempre più frequente istinto iterativo segna il declino della creatività o vi sono legittimazioni all'eterno ritorno dell'uguale ma non identico?